La mia dichiarazione a Santa Teresa di Lisieux

Teresa, grande Santa Dottore della Chiesa Cattolica, mi è apparsa in sogno più di 32 anni fa. In realtà ho visto nel sonno la Basilica di Lisieux, che non conoscevo.

Mia mamma che viveva con me conosceva questo posto e mi aveva confermato che era a Lisieux. Una domenica mattina ci siamo preparati, compreso mio figlio di 8 anni. Una volta arrivata davanti alla basilica, ho riscoperto il mio aspetto e lì ho saputo che tra me e Santa Teresa si era stabilita una chiamata spirituale. Da quella data vado da 4 a 6 volte l'anno a Lisieux. Gli chiedo di aiutarmi nelle mie difficoltà, di sollevarmi, di aiutarmi a trovare aiuto nel mio cammino e la forza di lottare per andare avanti, di non scoraggiarmi e di aiutare le persone intorno a me. . Santa Teresa non è mai venuta meno a nessuna delle mie richieste. Credendo molto fortemente nel suo aiuto, per molti anni ho portato la sua gente desiderando che potessero ottenere anche da santa Teresa le grazie che lei mi ha permesso di ricevere. Sono fedele alla mia religione cattolica (pur rispettando le altre religioni) e cerco ogni giorno di fare il mio dovere di cristiano. Ho dipinto Teresa che regge dei gigli bianchi, perché il giglio è l'antico simbolo della luce e in questo anche il simbolo dell'innocenza, della purezza della verginità. È anche il fiore emblematico di Cristo e della Vergine frequentemente rappresentati nella scena dell'Annunciazione con l'Arcangelo Gabriele. Sono un pittore colorista con conoscenza della cromatologia della psicologia del colore con la sua spiegazione della sua storia e del suo simbolismo per ciascuno di essi. Mi sarebbe piaciuto molto giovane essere suora in un Carmelo ma la vita ha deciso diversamente. Santa Teresa non ha detto che amerà le persone che aiutano gli altri. Mi ritrovo in questa frase. Questa è la mia dichiarazione a Santa Teresa di Lisieux che benedirò fino alla fine della mia esistenza terrena.

Laurence Tomasi (35730 Pleurtuit), giugno 2023

[cit. Ms A 52 Non sapendo dire a Gesù che lo amavo e quanto volevo che fosse amato ovunque]

Lorenzo Tomassi